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Dantedì: Dante poeta, Dante padre della lingua italiana, Dante storico, sociologo, psicologo

La nuova riflessione per l'associazione Liceali Sempre è firmata da Luigi Crespi, giornalista legnanese

legnano dante

Dante che raccontando la sua Firenze racconta l’umanità intera, le sue grandezze e le sue miserie, i premi e i castighi che ognuno di noi potrebbe aspettarsi in questa vita o nella prossima.
L’attualità della Commedia oggi forse sta proprio in quel Noi che si contrappone all’Io che per secoli ha segnato la letteratura occidentale: la pandemia ha cambiato il mondo, costringendo ciascuno a isolarsi e a guardarsi dentro, anche per riscoprire il fuori.
Dopo la violenza degli anni Settanta, l’edonismo degli anni Ottanta, l’individualismo degli anni Novanta e l’alienazione causata dalla rivoluzione tecnologica del nuovo millennio, gli ultimi due anni hanno almeno avuto il merito di ricordare a ciascuno di noi l’importanza di appartenere a una comunità.
E non solo perché per dirla con le parole di Papa Francesco , ma anche e soprattutto perché l’uomo resta un animale sociale. Anche se oggi vive in un mondo che si evolve tanto in fretta da sembrare privo di punti di riferimenti stabili. Gli stessi dieci comandamenti – non ce ne voglia Monsignore – ormai sembrano ai più superati. Non uccidere e non rubare, (scontato); ricordati di santificare le feste (se c’è tempo); non desiderare la donna del tuo prossimo, né il suo bue né il suo asino (…).
In un mondo così liquido, ritrovare il riferimento a un Noi e a uno schema di regole è come riscoprire un tesoro.
Tanto più che nel suo viaggio Dante ci accompagna in un universo creato con precisione matematica, dove alle colpe corrispondono castighi precisi e inappellabili. Per gli stessi cattolici oggi è difficile immaginare un Inferno diverso da quello che Dante ha costruito con rigore scientifico, dando corpo a incubi generati dall’inconscio di ciascuno di noi.
In sette secoli sono cambiate molte cose: oggi Ulisse è un eroe, Dante invece lo aveva condannato come gli antichi greci avevano condannato Icaro, colpevole come lui di aver voluto superare i propri limiti.
Eppure in sette secoli la Commedia è rimasta sempre attuale, capace di interpretare anche i momenti più difficili della storia (bastino i parallelismi di Primo Levi, in Se questo è un uomo). Il segreto? Dante parla delle persone e delle loro storie, mettendo ordine tra passioni e debolezze proprie dell’animo dell’uomo, e quindi immutabili. Al netto di certi giudizi oggi unanimemente considerati politicamente scorretti come quelli sugli omosessuali o sugli islamici (Brunetto Latini sodomita nel Canto XV e Maometto seminatore di scandalo nel XXVIII), in un mondo che cerca disperatamente punti di riferimento la Commedia distingue nettamente tra il bene e il male, tra il lecito e l’illecito. E lo fa tenendo conto della natura umana, della complessità dei rapporti tra le persone, di invidie, passioni e gelosie che di Divino non hanno proprio nulla.
Lo fa parlando di Noi, che per ricostruire relazioni cerchiamo una bussola cui affidarci.
Luigi Crespi – Giornalista
per Associazione Liceali Sempre

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Pubblicato il 08 Novembre 2021
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