Colpo di scena alla Franco Tosi di Presezzi: la proprietà, al tavolo di Regione Lombardia, ha annunciato di voler licenziare 47 lavoratori e i sindacalisti infuriati hanno abbandonato il confronto tenutosi oggi, mercoledì 30 ottobre, al Pirellone. L'inaspettato ordine del giorno imposto dai manager brianzoli ha lasciato le parti sindacali così amaraggiate che hanno deciso di discutere la questione all'incontro (già precedentemente fissato) di martedì 5 novembre a Roma. 

[pubblicita]  Una doccia fredda per i 200 lavoratori in forza a Legnano che, dopo l'acquisto dell'area da parte di Presezzi, speravano di non dover più affrontare simili situazioni. Anche se il numero di licenziamenti, come precisa la proprietà, non è ancora effettivo «è solo una prima ipotesi. È ancora presto per confermare un numero. In ogni caso spiegheremo la nostra posizione dopo l’incontro al Mise».

La preoccupazione espressa dalle tre sigle sindacali Fiom – Cgil, Cisl e Uil è profonda: «Presezzi dopo l'acquisto dell'area aveva annunciato di esser pronto a presentare un nuovo piano industriale – afferma Mirco Rota della Fiom Cgil Nazionale -. Non ci aspettavamo questi numeri di esuberi che non possono essere giustificati con l'arresto del reparto Officina. Non ci stiamo, ecco perchè abbiamo deciso di affrontare questo drammatico tema direttamente al Mise, vogliamo capire cosa dirà anche il Ministero. Non erano questi i patti».

Se gli esuberi si concretizzeranno, sarà dimezzata per il 33% la forza lavoro attuale composta da 210 persone tra impiegati e operai. «I lavoratori in cassa integrazione sono già 35  – commenta Diego Colombo della RSU – se ne verranno licenziati 47 significa che in Tosi lavoreranno poco più di 160 persone. Uno scenario che doveva essere evitato: la situazione è grave».