MercatoneUno: la proprietà è in fallimento, lavoratori a casa
La Shernon Holding, che meno di un anno fa aveva acquisito 55 punti vendita MercatoneUno, è in fallimento
La Shernon Holding, società che meno di un anno fa aveva acquisito 55 punti vendita MercatoneUno, è in fallimento. Un fulmine a ciel sereno per i lavoratori che hanno ricevuto la brutta notizia. E questa mattina, sabato 25 maggio, anche i 35 dipendenti di Legnano sono andati a ritirare i propri effetti personali negli armadietti dell'attività di viale Sabotino.
[pubblicita] In totale sono oltre 1.800 i dipendenti, in tutta Italia, che dall'oggi al domani resteranno a casa. Nello specifico il gruppo di legnanesi, nel luglio 2018, era stato confermato con contratti part-time, a 28/24/20 ore. Nell'arco di pochi mesi, come avevano spiegato i sindacalisti, la situazione è precipitata: «negozi privi di merce, magazzini vuoti, fornitori che hanno ritirato i prodotti consegnati. Oltre ai ritardi nel pagamento degli stipendi».
La crisi è stata più evidente quando lo scorso aprile la Shernon Holding ha deciso di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo: procedura alla quale possono aderire aziende in crisi nel tentativo di arrivare a un risanamento. E adesso, come conferma la Filcams Cgil, è stata avviata la procedura fallimentare: «Non sono serviti a nulla i sacrifici effettuati dai lavoratori – affermano i sindacalisti -. Ancora una volta sono loro a dover pagare. Nessuno se lo aspettava. Stiamo cercando di capire come muoverci per cercare di aiutare i dipendenti coinvolti in questa crisi».
«Non c'è stata nessuna comunicazione aziendale per informare tempestivamente gli interessati che questa mattina hanno trovato i negozi chiusi -affermano i sindacalisti – Svanito così il loro posto di lavoro, nonostante i numerosi sacrifici sontenuti negli ultimi 5 anni, unico obiettivo difendere il loro lavoro. Disposti a tutto pur di mantenere un salario seppur ridimensionato per la variazione dell'orario di lavoro. Costretti altresì ad accettare la conversione del loro contratto da full time a part time diversamente non avrebbero avuto più futuro, sarebbero stati licenziati. E nonostante tutto dopo meno di 1 anno la situazione è completamente precipitata. Una scelta difficile che ha generato tantissime difficoltà economiche impedendo di far fronte agli impegni finanziari individuali che le famiglie registrano quotidianamente. Questo è quanto emerge per i numerosissimi lavoratori che da oggi si trovano in balia del nulla» .
È da mesi che la FILCAMS CGIL ha ribadito e contestato alla società la mancanza di un piano industriale «La mancanza di eventuali imprenditori disponibili ad integrare capitale e concretizzare gli investimenti , attivando strategie commerciali volte a lanciare promozioni finalizzate a conquistare la clientela, aumentare le vendite per dare continuità e stabilità a tutti i lavoratori garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali. Per la Filcams CGIL sarà sicuramente un lungo percorso che vedrà tutti impegnati richiamando immediatamente l'attenzione, l'impegno di tutte le istituzioni ai tavoli negoziali sostenendo i lavoratori interessati». .
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