Dipendenze, cambia il “volto” dell’assistenza e cura
I numeri di SerT e Noa del territorio confermano l'aumento dei pazienti multiproblematici, che utilizzano droghe, giocano d'azzardo ed hanno disturbi psichiatrici
Sul fronte delle dipendenze i pazienti multiproblematici sono in costante aumento: stiamo parlando di persone che utilizzano sostanze stupefacenti, giocano d'azzardo e che magari presentano anche disturbi psichiatrici. Lo confermano i numeri registrati da SerT (Servizi Tossicodipendenze) e NOA (Nuclei Operativi Alcoldipendenze) dell'Asst Ovest Milanese.
A delineare il quadro della situazione il direttore della UC Dipendenze Ernestino Gola. Nelle quattro sedi dedicate al trattamento delle dipendenze patologiche, negli ultimi anni, è stato registrato un incremento delle prese in carico condivise con altri servizi. Ciò significa che i cittadini in difficoltà presentano più disagi ed è cambiato il "volto" del servizio di assistenza e cura. «Le attività offerte dai servizi risentono molto del cambiamento del fenomeno dipendenze – spiega il dottor Gola -. Modifiche che hanno richiesto l’introduzione di nuovi modelli di intervento e il rinnovamento continuo dei sistemi teorici di riferimento. Risulta drastica la diminuzione delle terapie sostitutive con metadone a favore di interventi psico-socio-educativi in seguito al prevalere dei nuovi utenti con problemi di abuso e dipendenza da cocaina piuttosto che da eroina, così come all’arrivo sempre più massiccio di giocatori d’azzardo patologici».
In particolare tra il 2016 e il 2017 sono stati prese in carico circa 1800 persone all’anno. Di questi la maggior parte presentava disturbi legati all'uso di sostanze illecite e alcool: un'importante "fetta" rappresentata rispettivamente da circa 700 e 600 pazienti. I giocatori patologici si aggirano invece intorno alla novantina: un dato, quest'ultimo, che apparentemente sembra irrisorio, ma in realtà nasconde una vera e propria piaga sociale. Il nucleo rimanente di pazienti è composto da soggetti a rischio, giovani segnalati dalla Prefettura, accertamenti medico legali (patenti, lavoratori) e un significativo numero di famigliari, circa 150.
Il "tasso di ricambio", ossia i nuovi utenti che giungono ai servizi, è intorno al 30% ogni anno. Stessa percentuale per gli utenti che nello stesso arco temporale completano il loro percorso terapeutico. Per ogni utente preso in carico viene predisposto un Piano Assistenziale Integrato e personalizzato che prevede prestazioni sia di tipo sanitario, sia di tipo psicologico e socio-educativo e che comprende interventi individuali o di gruppo, all’interno di programmi che possono essere ambulatoriali ( SerT e NOA ) e/o residenziali (comunità terapeutiche).
L'integrazione tra servizi è diventata la parola d'ordine per gli specialisti del Sert e Noa che in particolare collaborano con i servizi di salute mentale per «sviluppare gli interventi integrati nei confronti dei soggetti particolarmente complessi, che presentano quadri di cosiddetta doppia diagnosi – dichiara il dottor Gola –, cioè disturbo da uso di sostanze associato ad un altro problema psichiatrico. Altrettanto importante è l’azione di rete con consultori, servizi comunali ed enti privati per individuare percorsi integrati di risposta ai bisogni complessi».
Ad influenzare la "mole" di lavoro del dipartimento dipendenze, poi, c'è anche il caleidoscopio di certificazioni della cui emissione l'unità è stata recentemente incaricata – come gli accertamenti richiesti dalla commissione locale patenti, ad esempio – e il lievitare delle prestazioni di carattere medico-legale e degli accertamenti di tossicodipendenza richiesti.
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