Torna d'attualità lo storico monoblocco del vecchio ospedale di Legnano. In periodo di pericolo coronavirus, una superficie così ampia (sei piani con stanze, ambulatori e servizi) farebbero davvero comodo per l'emergenza. Peccato la sua chiusura avvenuta nel settembre 2010, che l'ha reso una "cattedrale nel deserto".

[pubblicita] Oggi, è stato l'onorevole legnanese Riccardo Olgiati (M5S) a riproporne l'utilizzo, anche se è lo stesso deputato a mostrare per primo scetticismo, commentando così il lancio della sua proposta: «non so nemmeno se sia percorribile ma voglio metterla all’attenzione del direttore generale dell’Asst Milano Ovest Fulvio Odinolfi e delle autorità regionali competenti sulla materia sanitaria, a partire dall’assessore regionale alla sanità Giulio Gallera».

Insomma, Olgiati si è fatto una domanda e si è dato una risposta. Perché, una simile proposta, soprattutto in quanto scaturita da un onorevole, dovrebbe essere supportata da un progetto serio. Il monoblocco, per essere riaperto, ha bisogno di una manutenzione straordinaria e totale. Dieci anni di chiusura come hanno ridotto le infrastrutture? Quanto tempo sarà necessario per rimetterlo in funzione? E non parliamo nemmeno dei costi, in questo caso ultimo aspetto della questione.

Lodevole, comunque, l'impegno dell'on. Olgiati verso il territorio e l'attenzione, anche in questa fase, nei confronti della cittadinanza, dimostrata ancor più dalla sua considerazione finale: «Sappiamo di non essere la Cina che nel giro di 10 giorni costruisce nuovi ospedali ma abbiamo una struttura che fino a qualche anno fa era una eccellenza, probabilmente con poche risorse si potrebbe riadattare. In attesa di una risposta dalle autorità e da chi è sicuramente più competente di me nel valutare la fattibilità di questa proposta colgo questa occasione per ringraziare ancora tutti i cittadini del territorio per l’atteggiamento collaborativo con cui stanno affrontando le grosse difficoltà del momento, molti dei quali anche a fronte di gravissimi danni economici, e tutti coloro che giornalmente operano in condizioni estremamente complicate ma con grande dedizione e passione nelle strutture sanitarie. Tutti insieme supereremo anche questo momento e ripartiremo più forti di prima».