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Anniversario deportazione lavoratori Franco Tosi: intervento di Primo Minelli

Quest’anno, per la prima volta, la celebrazione ha avuto il Patrocinio della Camera dei Deputati

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Incontro in Franco Tosi per l'anniversario dei deportati a Mauthausen 4 di 51

Oggi si rinnova il ricordo dei lavoratori della Franco Tosi che ebbero il coraggio, in momenti difficili, di schierarsi contro il fascismo, per la Libertà.

E’ importante che quest’anno, per la prima volta questa celebrazione   abbia avuto il Patrocinio della Camera dei Deputati.

E’ un atto significativo che qualifica questa manifestazione, riconoscendo agli operai deportati della Franco Tosi e a tutti i Partigiani Legnanesi che qui riposano,il loro ruolo avuto nella Lotta di Liberazione.

Furono uomini di tutti gli orientamenti politici: comunisti, socialisti, cattolici, uomini senza partito che fecero dell’unità antifascista un bene prezioso per liberare l’Italia.

Non furono odiatori, nonostante i gravi torti subiti; furono uomini liberi che scelsero la parte giusta nel nome di valori alti di libertà e giustizia sociale. Testimoni di questi nobili sentimenti sono le tante lettere scritte da deportati o da condannati a morte.

Uomini di cui avremmo bisogno oggi, in una società incattivita e rancorosa fatta di carrierismi e personalismi. Uomini che seppur di fronte a gravi privazioni dovute alla guerra, furono capaci di sollevare l’orgoglio Italiano.

Furono uomini che tutto diedero, compresa la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, poichè esprimevano valori profondi e sinceri. Ce lo ricorda sempre la Piera quando parla di loro avendoli lei conosciuti personalmente, e avendoli visti salire sui camion tedeschi che li avrebbero portati prima a San Vittore, poi al binario 21 della stazione centrale e infine a Mauthausen da cui non avrebbero più fatto ritorno.

Uomini che ci hanno dato valori che non possiamo perdere. Valori come solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale che non sono parole vuote come a volte sentiamo dire. Sono parole che hanno un valore politico, religioso, laico, sono il cemento contro la disgregazione  sociale in cui rischiamo di incorrere.

Noi che li stiamo ricordando nel luogo dove alcuni riposano mentre per altri non è stato possibile neppure riportarne a casa il corpo, abbiamo l’obbligo di tenere vivi quei valori dentro una società che tende a dimenticare o a rimuovere un passato nemmeno tanto lontano.

Per impedire ciò, è necessario farli conoscere ai giovani nelle scuole, affinche si possa invertire una pericolosa deriva antipolitica e antidemocratica a cui stiamo pericolosamente assistendo.

I richiami alla necessità dell’uomo forte, la richiesta di pieni poteri, il volere  superare la Carta Costituzionale non possono che allarmarci poichè furono strade già battute nel secolo scorso con esiti catastrofici. Fu proprio a queste idee che gli uomini della Resistenza si opposero ed ebbero ragione. Uomini che ci diedero la Libertà. Libertà che non significa fare ciò che si vuole, libertà che pur agendo individualmente si muove nel rispetto degli altri e delle regole definite dallo Stato democratico.

Alcuni infatti pensano di superare le difficoltà sociali,economiche o politiche  abolendo la democrazia rappresentativa. Da questo luogo si alzi la voce per pretendere una politica onesta, che sia in grado di risolvere i problemi del Paese,particolare per le parti più deboli della nostra società. Corruzione eclientelismo sono i mali della democrazia che rischiano di aprire la strada a spregiudicate avventure politiche. Ciò che è successo a Legnano non può e non deve ripetersi.

Il lavoro, l’assistenza agli anziani e alle famiglie, l’aiuto alle persone più deboli, italiane e non, sono questi i temi che la nostra società moderna e globalizzata ha di fronte, rifuggendo da semplificazioni o scorciatoie illudendo le persone che esistano facili ricette per risolvere problemi complessi. A Legnano come nel resto del Paese è l’ora della ricostruzione avendo come riferimento la Costituzione. Alzando la voce della democrazia come fecero gli operai della Franco Tosi e i Partigiani che qui riposano.

Attenzione, i volti del fascismo possono ripresentarsi sotto nuove forme: odio politico   e sociale, razzismo e antisemitismo hanno ripreso fiato mentre pensavamo che fossero stati superati dopo il dramma della seconda guerra mondiale. Eppure parole che esprimono questi concetti vengono sopportate, tollerate e a volte persino giustificate. Diceva Bertol Brecht a proposito del fascismo”….Questo mostro stava per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo”.

Gli uomini che oggi ricordiamo  non meritano questa deriva. Per onorali al meglio l’ANPI chiederà alla prossima Amministrazione di posare delle  pietre d’inciampo con i loro nomi sul marciapiede della F. Tosi per ricordare la storia della Resistenza a Legnano e nell’Italia intera.

La Resistenza vi ringrazia e vi ricorda con riconoscenza.

Primo Minelli, presidente ANPI Legnano

Immagini di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Gennaio 2020
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