Arresti a Legnano, la Procura chiede il giudizio immediato
É stata firmata lunedì 29 luglio e sarà depositata a breve al GIP la richiesta di giudizio immediato per il sindaco Gianbattista Fratus e gli ex assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini
É stata firmata lunedì 29 luglio e sarà depositata a breve al GIP la richiesta di giudizio immediato per il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus e gli ex assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini. Nessuna sorpresa, quindi, negli sviluppi dell'inchiesta "Piazza Pulita": il sostituto procuratore Nadia Calcaterra, confermando la scelta che già nelle scorse settimane era apparsa come la più probabile, ha optato per il procedimento speciale.
[pubblicita] Ora il giudice per le indagini preliminari avrà cinque giorni per decidere se disporre il giudizio immediato o rispedire al mittente la richiesta del pubblico ministero, con la prima ipotesi che sembra però essere decisamente più probabile. Il procedimento di fatto permetterebbe di passare direttamente dalle indagini preliminari al dibattimento, "saltando" l'udienza preliminare, ovvero in soldoni l'udienza "filtro" durante la quale le parti discutono sull'esistenza degli elementi che dovrebbero sostenere l'accusa in giudizio
Dal momento in cui verrà comunicata la scelta del GIP, per la difesa dei tre imputati si aprirà la finestra temporale per chiedere, eventualmente, il rito abbreviato o il patteggiamento. Soprattutto, il rinvio a giudizio prolungherebbe di fatto i termini per la custodia cautelare di Fratus, Cozzi e Lazzarini di altri sei mesi. Allontanando, di fatto, anche la possibilità di un ritorno a Palazzo Malinverni del primo cittadino, che continuerà ad essere sospeso per legge fino a quando rimarrà agli arresti domiciliari.
Sono tre secondo gli inquirenti, le cui indagini sono scaturite da un dossier anonimo su Amga consegnato alla Procura dallo stesso Fratus, le nomine che sarebbero state "pilotate": il conferimento di un incarico professionale in Euro.PA (che vedrebbe coinvolto il solo ex vicesindaco), la selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo di Palazzo Malinverni e la nomina del direttore generale della partecipata di via per Busto Arsizio. Al solo primo cittadino, inoltre, viene contestata la corruzione elettorale per un accordo che avrebbe stretto in sede di ballottaggio, "barattando" in cambio di appoggio una nomina in una municipalizzata.
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