Nuovo controllo della Guardia di Finanza a Palazzo Malinverni: nella mattinata di giovedì 13 giugno, le Fiamme Gialle erano ancora una volta in Comune, da dove hanno prelevato documenti relativi alla crisi che ha travolto la giunta di Gianbattista Fratus a fine marzo. 

[pubblicita]L'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra si allarga quindi all'origine dello tsunami politico che ha fatto traballare la poltrona del primo cittadino. E, non è difficile ipotizzare, con ogni probabilità soprattutto alla surroga del primo dei tredici consiglieri dimissionari: Mattia Rolfi, che aveva lasciato i banchi del Parlamentino due giorni prima dei colleghi di opposizione e dei due "dissidenti" del Carroccio Antonio Guarnieri e Federica Farina. L'intervento sostitutivo del difensore civico regionale Carlo Lio, infatti, aveva portato alla nomina del commissario ad acta che aveva effettuato la surroga di Rolfi, restituendo di fatto al consiglio comunale il numero legale per poter operare.

La procedura era già stata portata all'attenzione del TAR dal Comitato Legalità a Legnano: il giudice amministrativo, però, ad aprile aveva rigettato l'istanza di sospensione cautelare dando, di fatto, il via libera alla seduta consiliare durante la quale era stato approvato il bilancio. Proprio la scorsa settimana, dopo un primo rinvio, il giudice amministrativo era tornato ad esprimersi sulla richiesta di sospensiva del comitato, ma anche in questo caso aveva deciso di non dettare nessuno stop. Anche perchè, al momento della decisione del Tribunale amministrativo, Gianbattista Fratus non aveva ancora ritirato le dimissioni presentate nei giorni successivi agli arresti "eccellenti" dello stesso primo cittadino, del suo vice Maurizio Cozzi e dell'assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini.