10 anni dal Terremoto, il reportage di un legnanese a L’Aquila
Il 6 aprile ricorre il decennale del terremoto - Il racconto realizzato dal legnanese Luca Mondellini che si trova a L’Aquila per un corso di reportage
Riceviamo e con piacere pubblichiamo il racconto-reportage realizzato dal legnanese Luca Mondellini che si trova a L’Aquila dove ricorrono i 10 anni dal terribile terremoto che devastò la città e dove Luca frequenta un corso al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Di seguito il suo primo racconto.
[pubblicita] Raccontare L’Aquila non è facile
Appena sono arrivato qui, nel gennaio 2018, per iniziare il Corso di Reportage Audiovisivo nella sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia, ovvero la Scuola Nazionale di Cinema, mi aspettavo una città ormai ripartita. Invece la ferita del terremoto si sente ancora.
In questi giorni ricorre il decimo anniversario da quella tragedia che portò alla morte di 309 persone, con oltre 1.600 feriti e quasi 80.000 sfollati.
6 Aprile 2009. ore 3:32. Un terremoto di magnitudo pari a 6.3 distrusse L’Aquila. Il centro storico praticamente distrutto.
A distanza di dieci anni, piano piano, il centro sta ripartendo ma le ferite si sentono e vedono ancora. Come ad esempio Via Coppito, una delle strade che collega la periferia della città con il centro storico. Se la si percorre il panorama è surreale: tutto fermo a dieci anni fa. Le case abbandonate, lasciate in fretta e furia. Basta guardare dalle finestre distrutte per trovare tutto immobilizzato: le mensole della cucina con il sale, l’olio e l’aceto ancora lì, i piatti sporchi in un lavandino, il pacco della pasta sul tavolo. Tra le case lasciate quella al numero 21 fa un certo effetto: il secondo piano spronato che è arrivato giù trascinandosi termosifoni, armi, letto; nella camera, piena di cose cadute da sopra, uno striscione. “Auguri Laura”. Nel caos generale quello striscione è rimasto appeso, come per dare un briciolo di speranza.
Luca Mondellini
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