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Rescaldina per i richiedenti asilo “un’accoglienza sicura e governabile”

Il comune ha intenzione di partecipare a un bando SPRAR insieme a altre quattro amministrazioni del territorio

Rescaldina nel 2019 ha intenzione di partecipare insieme ad altri quattro comuni del territorio al prossimo bando SPRAR, ovvero il bando del Ministero dell’Interno che trasferisce fondi ai comuni per gestire «un'accoglienza destinata a creare una piena integrazione, controllata e non soggetta ad imprenditori inaffidabili in cerca di lucro». 

«Fin dal 2012 quando amministrava il centrodestra – spiegano dall'amministrazione – nel nostro comune sono positivamente ospitati migranti e da più di un anno a Rescaldina sono presenti 19 migranti accolti in cinque appartamenti privati gestiti dalla Fondazione Padri Somaschi, che si occupa autonomamente dell’accoglienza e dell’accompagnamento nell’attesa delle udienze che definiscono lo status giuridico dei migranti e la loro conseguente possibile permanenza in Italia».

I migranti attualmente presenti a Rescaldina sono ospitati in regime di "CAS" (Centri di Accoglienza Straordinari), ovvero la modalità di permanenza temporanea in cui si trovano i richiedenti asilo appena arrivati in Italia. Lo SPRAR, invece, è un sistema di accoglienza di secondo livello tramite il quale vengono gestiti i migranti che si trovano in Italia già da tempo, sono già in possesso del riconoscimento di asilo politico, hanno già intrapreso l'iter legislativo riguardo i controlli igienico-sanitari ed hanno un permesso di soggiorno temporaneo.

«Il finanziamento statale dello SPRAR non ha niente a che fare con i "35 euro a persona" che andavano in passato alle organizzazioni che gestivano l’accoglienza (e non ai migranti) – continuano da Piazza Chiesa –, ma viene stabilito di volta in volta dal Ministero sulla base dell’effettivo progetto presentato e finalizzato all’integrazione ed all’inserimento lavorativo. Naturalmente nessuna spesa sarà in capo al comune di Rescaldina».

«Il valore aggiunto dello SPRAR è evidente – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Enrico Rudoni –: i comuni infatti restano protagonisti di quello che succede sul tema migrazioni e mantengono il pieno controllo anche di quello che potrà succedere in futuro». 

L’adesione allo SPRAR e la firma del protocollo con la Prefettura farà sì che nessun altro richiedente asilo potrà arrivare a Rescaldina, neanche in appartamenti privati. «Invece – concludono dall'amministrazione – i comuni che l’anno scorso per mere ragioni di propaganda politica non hanno firmato il protocollo con la Prefettura non hanno e non avranno nessun tipo di garanzia e, in caso di aumento degli sbarchi, potrebbero facilmente essere considerati come comune di destinazione per nuovi collocamenti».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Luglio 2018
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