Esplosione a Rescaldina, consegnate le chiavi dei nuovi alloggi agli sfollati
I cinque nuovi alloggi sono stati consegnati agli sfollati direttamente dal governatore lombardo Attilio Fontana
Cinque nuovi alloggi di circa 90 metri quadri, con cantina e box, in una palazzina Aler del 2010 in via Romagna a Legnano: ripartono da qui 14 dei 27 sfollati a seguito del crollo di via Brianza, quelli che hanno deciso di accettare la soluzione abitativa offerta dalle istituzioni. A 41 giorni dal crollo, i malcapitati rimasti senza casa dopo la tragica esplosione della vigilia di Pasqua hanno ricevuto oggi, venerdì 11 maggio, direttamente dalle mani del governatore lombardo Attilio Fontana, le chiavi dei loro nuovi appartamenti.
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«Quella di oggi – ha sottolineato il presidente di Aler Milano Angelo Sala – è la dimostrazione che, quando c'è collaborazione, le istituzioni riescono a superare i "bastoni tra le ruote" che la burocrazia mette per quanto riguarda i tempi di assegnazione delle case. Da oggi si riparte, con l'augurio che questa sia per voi una collocazione adeguata».
«Quando le istituzioni cercano di superare le incombenze della burocrazia nell'interesse dei cittadini – gli ha fatto eco il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, che come gesto di benvenuto nella Città del Carroccio ha invitato gli sfollati a partecipare domenica 27 maggio al Palio –, è la dimostrazione di come nonostante tutto le istituzioni siano presenti e siano al fianco dei cittadini. La collaborazione tra le prime e le ultime istituzioni è un segnale che le istituzioni funzionano».
Il sostegno di Regione Lombardia era arrivato sin dalle prime ore dopo la tragedia e si era concretizzato, lo scorso 9 aprile, con lo stanziamento da parte della giunta Fontana di un contributo straordinario di 37.800 euro proprio a copertura delle spese di affitto degli alloggi Aler da mettere a disposizione degli sfollati. Ed anche per questo contributo è passata la rapida risposta che le istituzioni sono state in grado di dare alle famiglie di via Brianza. Risposta che «in un paese normale – come ha sottolineato il presidente Fontana – dovrebbe essere quel che succede sempre, ma purtroppo da noi viene vista come una cosa eccezionale. Cerchiamo dunque di fare in modo che per il futuro diventi la norma. Quando ci si relaziona tra enti locali, il rapporto è molto più concreto, molto più efficace, molto più efficiente: chi è stato sindaco sa come si devono affrontare i problemi, sa quali sono le esigenze dei cittadini e sa che non si devono dire tante parole, ma realizzare fatti».
Un «bell'esempio di buon governo», insomma, come ha spiegato l'assessore alle politiche sociali ed abitative di Regione Lombardia Stefano Bolognini, che ha posto l'accento anche sull'«impegno quotidiano di Aler, che non sempre viene riconosciuto, rispetto alla fragilità, alla povertà ed all'emergenza casa». Ma anche e soprattutto un nuovo inizio per le famiglie sfollate, per il quale il sindaco di Rescaldina Michele Cattaneo, come ha già fatto in più occasioni dal giorno della tragedia ad oggi, ha voluto dire grazie. Anzi, tre grazie: «Il primo grazie devo dirlo a Regione Lombardia, al presidente Fontana e ad Aler: è stato toccante il 31 marzo ricevere la telefonata del presidente, perchè mi ha fatto sentire che in quel momento le altre istituzioni c'erano davvero. Ed hanno continuato ad esserci davvero, attivandosi nell'aiutarci a risolvere questa situazione. Un altro grazie devo dirlo al gruppo di tecnici che si sono resi disponibili gratuitamente per vedere gli appartamenti ed aiutare le famiglie, in un momento in cui per loro è difficile riuscire a progettare, a pensare alla loro nuova casa ed a come ripartire proprio da queste case. Un grazie enorme, infine, va alle vostre famiglie – ha concluso Cattaneo rivolgendosi agli stessi sfollati –, perchè siete stati lo specchio di quello che si è dimostrata essere la comunità di Rescaldina: nella difficoltà avete guardato non ciascuno il proprio, ma avete pensato di essere comunque una comunità, un corpo unico in cui gli interessi di uno sono anche gli interessi dell'altro, come la comunità rescaldinese, una comunità solidale, che si è data da fare e che ha risposto ai bisogni. L'emergenza non finisce qui, non chiudiamo oggi una porta ma continuiamo a fare questa strada insieme a voi, rimaniamo al vostro fianco».
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