Vandali colpiscono la teca del defibrillatore del parco Falcone e Borsellino di Legnano, donato solamente a dicembre 2017. Il fatto, con tutta probabilità, è successo nella notte tra lunedì e martedì. Ignoti hanno rotto il plexigas di protezione della teca e forzato il sigillo che dà accesso al prezioso strumento salvavita. A darne notizia è l'associazione 60milavitedasalvare, che da anni si batte per diffondere la cultura dell'emergenza su tutto il territorio, capace di fare la differenza tra la vita e la morte in caso di necessità.

L'attacco è il primo atto vandalico mai subito da un defibrillatore semiautomatico nell'Alto Milanese. «Fortunatamente il defibrillatore non ha subito danni – commenta il presidente di 60milavitedasalvare Mirco Jurinovich – e abbiamo abbiamo immediatamente provveduto a ripristinare la piena funzionalità della postazione, nonostante la convenzione stipulata con il Comune per la manutenzione della rete di colonnine sia scaduta a dicembre 2017, e a sporgere contestualmente denuncia al comando della Polizia Locale che avvierà le indagini avvalendosi delle immagini provenienti del circuito di sorveglianza».

«Si tratta comunque del primo danneggiamento ai danni della rete formata da decine di colonnine sin qui installate nei comuni dell'altomilanese dal 2012 ad oggi – aggiunge il vice presidente Luca Cantarella -. Da segnalare la sensibilità dei cittadini, preziosi custudi dei defibrillatori,  che ci hanno prontamente segnalato il fatto».

La  spiacevole sorpresa arrivata da Legnano, però, viene compensata da una ottima notizia da Piacenza, dove, all'indomani della giornata che ha visto uniti "Progetto Vita" e le massime autorità del capoluogo emiliano per chiedere la liberalizzazione dell'uso del DAE, un uomo di 62 anni colpito da arresto cardiaco è stato salvato grazie all'intervento della moglie e di una pattuglia della Polizia di Stato.