Campo sintetico in via Schuster, “scontro” tra Comune e ASD Rescalda
Posizioni distanti tra società e amministrazione sui costi per la realizzazione del progetto "vincitore" del bilancio partecipativo 2017
Ha preso il via la scorsa settimana la raccolta delle proposte per il bilancio partecipativo 2018, ma a Rescaldina continua a tenere banco il progetto "vincitore" dell'edizione 2017. Lo scorso anno, infatti, nella sezione investimenti aveva trionfato la proposta di realizzare un campo da calcio in erba sintetica in via Cardinal Schuster. Campo che però non ha mai visto la luce per problemi di budget, ed è proprio questo ad aver acceso più di una polemica.
Va detto che fin dall'inizio il progetto era stato ammesso "in gara" dietro l'impegno dell'AC Rescalda, ovvero la società proponente, di sostenere i costi dell'opera ulteriori ai 40mila euro stanziati dal Comune. Ma sull'entità di questi costi, l'amministrazione guidata da Michele Cattaneo e la società hanno posizioni piuttosto distanti.
«Il Comune ha provveduto a redigere un progetto tecnico per realizzare l’opera in linea con tutte le normative vigenti – spiega l'assessore alle opere pubbliche Daniel Schiesaro – e ha presentato lo scorso 20 dicembre all’AC Rescalda il computo economico, che prevedeva un costo complessivo di 100mila euro, riducibili a 70mila euro eliminando alcune opere accessorie. Al termine della riunione il Comune ha chiesto all’AC Rescalda di confermare la disponibilità e co-finanziare l’opera. Il 12 gennaio l’ASD Rescalda ha comunicato la disponibilità a co-finanziare l’opera per soli 4.000 euro. L’amministrazione comunale ha quindi chiesto all’ufficio tecnico di valutare la fattibilità dell’opera per un ammontare totale di 44.000 euro. L’esito di tale valutazione tecnica, purtroppo, è stata negativa. È vero che l’AC Rescalda ha presentato all’ufficio tecnico comunale, durante la riunione del 20 dicembre, un preventivo chiesto ad una società privata con costi di realizzazione più bassi – continua Schiesaro –, ma purtroppo nello stesso non vengono considerati numerosi costi obbligatori, necessari per rendere la struttura omologabile e a norma di legge, oltre al fatto che non vengono presi in considerazione i costi progettuali e di realizzazione di una gara d’appalto ad evidenza pubblica».
Così lo scorso sabato 3 febbraio la questione è stata sottoposta al comitato promotore, dove siedono sia le rappresentanze politiche, sia quelle culturali, e il verdetto è stato lo "spostamento" delle risorse stanziate sui progetti che si erano classificati alle spalle del campo di via Cardinal Schuster.
«Tutte le fasi della procedura sono state seguite secondo il regolamento condiviso con il comitato promotore, in piena trasparenza e rispettando lo spirito del bilancio partecipativo – conclude Schiesaro -. Il bilancio partecipativo è nato, è e rimarrà uno strumento partecipativo dei cittadini, dove sono questi ultimi a decidere, ma all’interno di un perimetro regolamentare chiaro, che non può prescindere dalle risorse messe a disposizione e dal rispetto delle norme di legge necessarie alla realizzazione delle opere».
Sulle voci di spesa che hanno portato il costo dell'opera ad attestarsi a 70mila euro, però, la società proponente, come dicevamo, la pensa diversamente, tanto che oggi, mercoledì 28 febbraio, il presidente Armando Belfanti ha fatto protocollare una lettera dove ribadisce il proprio punto di vista. «Dallo studio realizzato dal Comune – spiega Belfanti – si evince che è stata ipotizzata la realizzazione di un fondo in cemento per un costo di 21.500 euro. In realtà è una scelta che assolutamente non va fatta: i campi da calcio vengono normalmente realizzati con livellamento in terra in materiale speciale e non in cemento, che invece si usa per i campi da calcetto, sui quali poi si gioca con le scarpe da ginnastica o con quelle da calcetto. La seconda importante voce di spesa che porta a 70mila euro è la recinzione, per la quale è stato calcolato un costo di 11.800 euro, che però è già esistente. Tolti questi importi – conclude il presidente dell'AC Rescalda – sarebbe stato possibile realizzare la copertura in sintetico del campo rimanendo nell'importo stanziato per il bilancio partecipativo, con un'eventuale compartecipazione di qualche migliaio di euro da parte nostra».
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