Giobia, “disgusto” e “vergogna” per il fantoccio della Boldrini
Continua a far discutere il fantoccio di Laura Boldrini ideato dal Movimento Giovani Padani In piazza Einaudi bruciata la Boldrini
Chi se lo aspettava che, una tradizione popolare come la Giobia, sarebbe stata la notizia di apertura del giorno seguente. Ebbene sì, il fantoccio di Laura Boldrini ideato dal Movimento Giovani Padani della Lega ha sollevato una serie di reazioni di "condanna" verso il gesto. I politici comunque, già altre volte, stati stati resi fantocci: lo scorso anno i giovani padani diedero fuoco a Renzi, Gentiloni ed Elsa Fornero.
Nonostante il coordinatore del Movimento, Andrea Crippa, si sia subito dissociato dall'iniziativa, con l'intenzione di «emanare provvedimenti disciplinari verso i responsabili», la festa della Giobia, secondo il consigliere di sinistra Massimo Brugnone, «è stata rovinata». «A parte i toni vergognosi – prosegue Brugnoni in un post Facebook -, di mancanza di rispetto nei confronti di tutti a cui purtroppo gli esponenti leghisti ci hanno abituato, è la totale mancanza di rispetto verso i cittadini che mi fa dispiacere».
Non manca certo il commento di Laura Boldrini in tutta questa storia che sottolinea come l'aver dato alle fiamme il suo fantoccio «dimostra che le parole d'odio non sono mai solo parole, ma si trasformano in gesti deprecabili e possono innescare una spirale ancora più pericolosa. Dopo la bambola gonfiabile – continua la presidentessa della camera -, l'augurio di essere stuprata ricevuto dal sindaco di Pontivrea e dal segretario della Lega di San Giovanni Rotondo, la bufala creata dal capogruppo leghista al Senato che ha riversato tanto odio sulla mia famiglia, il rogo dei giovani padani, cos'altro ci dobbiamo aspettare da questi signori? È arrivato il momento che Matteo Salvini chieda scusa. Non a me, non ne sarebbe capace. Ma almeno ai cittadini di Busto Arsizio e a tutti gli italiani per la pessima figura che sta facendo fare al nostro Paese».
Anche a Legnano l'associazione LiberalPD esprime solidarietà agli amici di Leu e del Partito Democratico, richiamando «tutte le forze democratiche ad unirsi per formare un argine a questa pericolosa deriva» e ricordando che le elezioni del 4 marzo possono essere «l'occasione per sbarrare il passo ai populismi che alimentano questa preoccupante deviazione antidemocratica che in passato ha procurato tanti atti di sofferenza e intolleranza. Fatti che assumono un significato ancora più grave perché commessi proprio a ridosso del giorno della memoria».
Come non poteva mancare poi l'intervento di Matteo Salvini che, ospite di Radio Capital, ha reputato il gesto dei Giovani Padani «una sciocchezza», e non conoscendo molto, a quanto pare, la tradizione della Giobia, ha commentato: «Mi hanno detto che si richiama all'usanza, con l'anno nuovo, di bruciare immagini. Il fuoco può essere tradizione e a me piacciono i falò, ma bruciare un fantoccio così è un'idiozia».
Parole di "disgusto" sono arrivate anche da Pietro Grasso, Presidente del Senato e candidato premier di Liberi e Uguali: «Non ho parole per descrivere il disgusto provato nel vedere le immagini di Busto Arsizio – si è espresso così su Facebook -. Un fantoccio raffigurante Laura Boldrini da bruciare in piazza. Chi brucia fantocci ricorda chi bruciava i libri e il motivo per cui lo faceva».
In giornata, anche i Segretari generali, Umberto Colombo, Adria Bartolich, Antonio Massafra, rispettivamente di CGIL Varese – Cisl dei Laghi – Uil Varese, hanno «condannato fermamente il gravissimo episodio», esprimendo «solidarietà alla terza carica dello Stato e preoccupazione per gli inaccettabili toni di intolleranza, in particolare in questo momento dove sono ancor più necessari da parte di tutte le forze politiche e le istituzioni, responsabilità e senso dello Stato».
In serata il comunicato del Circolo PD di Legnano: «Un fantoccio raffigurante Laura Boldrini su una nave di migranti è stato dato alle fiamme in piazza a Busto Arsizio dai Giovani Padani della Lega. E’ un atto che porta immediatamente a funesti ricordi del passato: le case del popolo bruciate dai fascisti, il rogo di libri nella Germania nazista, fantocci e bandiere americane date alle fiamme in Medio Oriente, croci incendiate nel Texas dal Ku Klux Klan. C’è veramente da chiedersi se gli autori di questo gesto si rendano conto della sua gravità. Fare lotta politica insultando e infamando gli avversari, denota una bassezza culturale di fondo che può solo generare reazioni incontrollate, viscerali e cattive della popolazione, strumentalizzandone i disagi, semplificando problemi che invece hanno soluzioni complesse, come il mondo di oggi richiede. Esprimiamo piena solidarietà a Laura Boldrini e invitiamo tutte le persone sinceramente democratiche, amanti della civile convivenza, a respingere con forza queste maldestre provocazioni e a operare affinchè la campagna elettorale in corso possa svolgersi con serenità, senza strumentalizzazioni di parte e con l’attenzione rivolta ai problemi concreti della gente».
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