San Giorgio, la raccolta differenziata tocca quota 76%
Più 3% rispetto alle previsione secondo quanto emerge dai dati relativi ai primi dieci mesi dell'anno - Meno positivi i dati sulla riscossione della tariffa per il servizio
La raccolta differenziata a San Giorgio su Legnano tocca quota 76% nei primi dieci mesi dell'anno, facendo registrare un risultato che «è sicuramente un passo avanti notevole – come ha commentato il sindaco Walter Cecchin –, soprattutto se pensiamo che l'obiettivo che ci eravamo prefissi per quest'anno era il 73%».
Continua quindi il miglioramento "green" per i sangiorgesi, anche se il percorso è ancora lungo: «Abbiamo ancora molta strada da fare in questo campo per ridurre la produzione di rifiuti in generale – precisa il primo cittadino –. Pensando all'anno prossimo, per iniziare, potremmo porci l'obiettivo del 78/80%. Si tratta di un percorso in cui non ci si può assolutamente fermare, anche perchè quando i risultati saranno tali da permettere lo spegnimento degli inceneritori e la chiusura delle discariche ne trarremo giovamento tutti: è questo l'obiettivo della strategia "Zero Rifiuti", e per raggiungerlo tutti dobbiamo diventare più attenti».
Ed è proprio l'aspetto ecologico ad essere fondamentale, più ancora di quello economico: «Con l'introduzione della tariffa puntuale l'impatto del risparmio si rileva soprattutto in fase iniziale – spiega Walter Cecchin –, una volta che si sono raggiunti determinati livelli il beneficio economico si sente in misura minore. E bisogna tenere conto anche del fatto che il servizio ha dei costi non indifferenti, soprattutto per quanto riguarda i sacchi con il tag, l'allestimento dei mezzi ed i software gestionali».
Se i numeri della raccolta differenziata fanno sorridere, c'è meno da stare allegri pensando alla riscossione della tariffa prevista per il servizio di igiene urbana: «Siamo molto meno soddisfatti per quanto riguarda la riscossione del costo del servizio – continua l'inquilino di Piazza IV Novembre –, che ad oggi sfiora l'8% di mancate entrate per una cifra annuale di circa 70mila euro: importo che potrebbe essere immediatamente tolto dal piano finanziario, a vantaggio di tutti. Sotto questo profilo, i Comuni avrebbero bisogno di strumenti più incisivi: siamo sempre disposti ad aiutare chi per ragioni contingenti non ce la fa a sostenere i costi del servizio, ma nei confronti di chi non paga senza motivo siamo "bloccati" dalla trafila burocratica, che ci impone tempi lunghissimi. L'ottimale sarebbe avere la possibilità di intervenire sull'erogazione dei servizi comunali, sospendendoli fino a che la morosità colpevole non sia rientrata».
Un altro correttivo necessario, peraltro, sarebbe la revisione dell'importo richiesto alle aziende, che usufruiscono del servizio in misura diversa dalle unità familiari: «Stiamo valutando con Canegrate e Magnago di intervenire a livello regolamentare rispetto alle aziende – chiarisce ancora il sindaco –, che pagano in base a metri quadri e non in base a quanto conferiscono, determinando una mancanza di "equità", soprattutto se si pensa che spesso l'80/90% dei rifiuti prodotti le ditte li conferiscono separatamente. Chiaramente si tratta di interventi che vanno portati avanti in modo graduale e comprensibile, anche perchè sposterebbero una parte dei costi sulle famiglie, quindi la situazione va valutata con attenzione».
E, parlando di rifiuti, rimane sempre il problema dell'abbandono, che però non sembra essere direttamente collegato alla differenziata: «La maggior parte delle persone che non conferiscono correttamente – conclude infatti il primo cittadino – sono persone "inesistenti", che non sono dichiarate, anche perchè a chi non è iscritto all'anagrafe non è possibile consegnare i sacchi. Questo, naturalmente, finisce per incrementare il problema dei rifiuti depositati nei cestini pubblici e dell'abbandono».
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