Consiglio senza maggioranza: “Tutto nelle mani del prefetto”
Il vicesindaco si è appellato ad una sentenza per effettuare la surroga del consigliere Rolfi ma la seduta è stata chiusa per mancanza di numero legale. ECCO COME SI E' ARRIVATI ALLA CRISI
La seduta del consiglio comunale del 27 marzo a Legnano si è svolta nonostante le dimissioni di massa presentate in giornata da 12 dissidenti, ma dopo tre chiamate è stata chiusa per mancanza di numero legale: il consiglio è senza maggioranza.
Tra i banchi era infatti assente tutta la minoranza con i consiglieri leghisti Federica Farina, Antonio Guarnieri e il dimissionario Mattia Rolfi. Il vicesindaco Maurizio Cozzi si è quindi appellato a una sentenza: «In caso di dimissioni non contestuali dei consiglieri comunali – ha dichiarato – il consiglio può provvedere alla surroga di un consigliere comunale anche con la metà meno uno dei consiglieri. Ritengo che ci sia la possibilità di procedere a tale surroga». La seduta è stata poi sospesa per 45 minuti. Alla seconda chiamata il capogruppo di maggioranza Grillo ha chiesto la surroga di Rolfi in base a quanto dichiarato in precedenza da Cozzi. Il segretario comunale non ha dato parere favorevole per mancanza di numero legale e sono stati chiesti altri 10 minuti di tempo. Applausi tra parte del pubblico.
La giunta resta ancora in piedi ma è in bilico: gli sviluppi delle prossime ore chiariranno se può essere scongiurato il commissariamento del Comune, unica via percorribile secondo le minoranze che sembrava imminente dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri.«Tutto è nelle mani del prefetto», sono le uniche parole pronunciate dal segretario comunale Enzo Marino al termine della seduta. Ancora bocche cucite dalla maggioranza che ha l'ulteriore problema del bilancio, da approvare entro il 31 di marzo.
LE REAZIONI
Prima dell'inizio della seduta il Partito Democratico ha dichiarato che Fratus non ha più la maggioranza necessaria per Governare, in quanto ridotta ormai a 12 consiglieri su 25: «Sosteniamo l'iniziativa dei propri consiglieri che hanno rassegnato nella giornata odierna le dimissioni assieme a quelle di tutte le opposizioni e di due consiglieri della maggioranza – scrive in una nota stampa -. A fronte dello sfaldarsi della maggioranza, il nostro atto politico si è reso necessario per il bene della città e per interrompere l'azione di questa ormai inaffidabile giunta».
Anche Insieme per Legnano decreta la fine dell'era Fratus, «durata fin troppo per i modi e per le mancate azioni messe in campo nell'interesse esclusivo della città e di tutti i suoi cittadini, così fin da subito non assistiamo alla “politica del fare” ma bensì alla “politica del piazzare”. Infine ieri sera la maggioranza ha ceduto, dopo mesi di scricchiolii sempre più evidenti e rumorosi». Il gruppo consiliare ringrazia «le forze di minoranza che hanno saputo lavorare in modo unitario, analizzando e criticando consiglio dopo consiglio le azioni di questa giunta, adoperandosi, come suo dovere, a mettere in evidenza le contraddizioni che stavano emergendo con un ringraziamento al consigliere Marco Bianchi. Insieme per Legnano prosegue il suo lavoro volto come sempre al bene della Città».
Da ricordare che la crisi di giunta è scoppiata sulla scia del secondo rimpasto di giunta e della mozione di sfiducia all'assessore Lazzarini. Qui la cronistoria.
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