Una vita dedicata alla scuola, i saluti di De Luca
Dopo 41 anni il preside delle Dante Alighieri si congeda dal mondo della scuola per andare in pensione...
«Mi mancherà non vedere più tutti i giorni i miei giovani studenti». Dopo 41 anni, il preside delle Dante Alighieri Armando De Luca saluta il mondo della scuola, per andare in pensione.
Mancano pochi giorni al termine degli esami per le terze medie e il dirigente scolastico si sta preparando per congedarsi. «A breve lascerò questa scuola – racconta De Luca -. Per legge, non potrò prorogare il mio mandato e, se devo essere sincero, mi dispiace».
Il proefssore, che ha sempre lavorato in città, ha visto crescere generazioni di piccoli legnanesi. «Conto 29 anni d'insegnamento, di questi 18 li ho trascorsi come vice preside alla Bonvesin De La Riva. Poi 12 da dirigente scolastico, di cui tre alle Manzoni e poi 9 alle Dante. Mi hanno arricchito anche le esperienze da responsabile a San Vittore Olona, San Giorgio su Legnano e ora a Canegrate. Devo dire che il momento in cui ho avuto qualche titubanza è stato quando ho assunto l'incarico da preside».
Una vita, insomma dedicata alla scuola: «La mia è stata una scelta precisa – afferma il preside –: ho sempre desiderato fare l'insegnante. Quando ho avuto l'occasione di passare al liceo, ho preferito restare un professore delle medie. Mi è sempre piaciuto fare l'educatore e contribuire alla formazione degli adolescenti».
Secondo De Luca, gli studenti di ieri e di oggi sono cambiati così come la professione dell'insegnamento: «I genitori sono diventati troppo comprensivi con i figli. Non sanno dire di no. Questo rende difficile il compito dell'educatore, questo è sbagliato. Quando ho iniziato a insegnare ricordo meno permissivismo: genitori e insegnanti erano alleati. È cambiato anche il ruolo del dirigente: un tempo era un semplice passacarte che applicava le regole. Oggi è un dirigente che ha potere decisionale».
Comunque, ricorda De Luca, l'istituto è al passo con i tempi: «nel metodo d'insegnamento sono state introdotte le nuove tecnologie. Allo stesso tempo, cerchiamo di educare i giovani all'utilizzo di cellulari e social. A questo proposito sono state organizzate lezioni con la polizia postale».
Il dirigente ora pensa al futuro: «Dopo un periodo di riflessione mi dedicherò ai miei hobby e attività di riposo… attivo. Non lo nascondo, mi mancherà questo lavoro. Per me, il migliore del mondo».
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