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Birrificio Legnano: torna il gusto antico della “bionda”

L'antica Tessitura Bernocchi si trasforma in una birreria, con produzione diretta e locale aperto al pubblico...

Di questi tempi dove le notizie sono spesso negative, i numeri hanno sempre davanti il segno meno… meno lavoro… meno occupazione…, la notizia della creazione di una nuova attività produttiva è una notizia bellissima e credo che vada accolta con entusiasmo. Se poi, a questa nuova attività, si affianca il recupero di antiche architetture industriali riportandole alla vitalità e alla bellezza di un tempo, l’entusiasmo non può che diventare grande.

Tutto nasce dall’iniziativa di un gruppo di cinque amici tanto appassionati del mondo della birra da decidere di intraprendere la produzione in proprio di una birra realizzata con il doveroso rigore della tradizione e con l’aggiunta di qualche piccolo segreto per raggiungere alti livelli qualitativi.

Così, Simone Ceriani, Mauro Citterio, Emanuele Ceriani, Ivano Zocchi e Luisa Remartini, si sono messi alla ricerca di un’ area idonea all’insediamento degli impianti per sviluppare la loro idea.

Dopo diverso tempo e vari tentativi, con l’aiuto dell’Architetto Nicola Ghilardi, hanno individuato lo spazio giusto. Perfetto per la produzione, ma con spazi emotivamente validi per affiancare alla parte artigianale anche un’area dedicata al consumo in loco della birra prodotta.

Il luogo scelto si trova a pochi passi dal centro storico della città di Legnano ed è parte dell’antico stabilimento della Tessitura Bernocchi, ormai raro esempio della bellezza dell’architettura industriale dell’ inizio del XX secolo, posta sulla parte terminale del corso Garibaldi.

Il progetto di riqualificazione e di allestimento è stato affidato all’ Architetto Nicola Ghilardi, noto designer del settore beverage & food ed esperto nel recupero di architetture da destinare a pubblici esercizi, che ci illustra i criteri adottati nella progettazione.

Punto fondamentale e qualificante è la relazione tra la nuova attività soggetta alle moderne regole insediative, e il rispetto dell’antico stabilimento con le proprie destinazioni e con i dettagli architettonici strutturali e ornamentali di facciata.

A tal fine si è proceduto alla rimozione delle superfetazioni realizzate in tempi recenti, portando in luce le vecchie facciate e valorizzandole con un’illuminazione atta a risaltarne le ritmiche decorative.

La superficie disponibile è stata frazionata secondo i due rami dell’azienda: il reparto produzione è stato collocato in una zona già destinata ad attività produttiva ed è stato compartimentato secondo le necessità di lavorazione, dallo stoccaggio delle materie prime fino all’imbottigliamento. In adiacenza è collocata la parte commerciale aperta al pubblico per la somministrazione dei prodotti, a sua volta suddivisa in due ambienti: uno interno dove trovano posto un grande banco bar a ferro di cavallo, attorniato da tavoli in stile rustico con sedie ispirate agli stampi industriali e diversi piani di appoggio ricavati da vecchi banchi di lavoro restaurati, e un ambiente esterno con vocazione estiva dove è più visibile l’architettura storica; Di grande fascino la vecchia facciata in mattoni che si riflette nel grande specchio d’acqua ai piedi del fabbricato.

Un altro punto importante dell’idea progettuale è il desiderio di permettere la partecipazione visiva dei frequentatori della birreria al processo produttivo del birrificio, si è, quindi, pensato di realizzare un’apertura tra lo spazio di produzione e l’area di somministrazione, interponendo una vetrata, costruita secondo le caratteristiche tipiche dell’epoca con telaio in ferro forgia. Così è possibile vedere parte delle lavorazioni per la creazione della birra.

Simone Ceriani e Mauro Citterio, affiancati dal Mastro Birraio, ci guidano nella visita alla linea di produzione illustrandoci le diverse lavorazioni, dal punto di stoccaggio del malto d’orzo proseguendo poi nell’ambiente di ammostamento e quindi alle successive filtrazioni, bolliture, luppolatura… quando, alla fine di tutti i processi, il mosto è pronto… aggiunto il lievito e depositato il prodotto per la fermentazione e maturazione… dopo 2-3 settimane, finalmente, possiamo brindare con la bionda del “ Birrificio di Legnano”, e possiamo degustarla spillata direttamente all’interno del brew pub, dove si potrà apprezzarla accompagnata dai taglieri di salumi e formaggi e da gastronomia varia selezionata per il piacevole momento.

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Giugno 2015
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