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Accam: “Basta con l’incompetenza”

Legnano interviene dopo l'annuncio delle dimissioni del presidente Accam - Farioli: "Non è il momento delle polemiche"

«Siamo infatti convinti che le dimissioni del Presidente di Accam, Emilio Cremona, siano solo l’effetto della tardiva presa di coscienza della serietà e dell’importanza di varie questioni, in primis quelle da noi inutilmente poste sul tavolo di ACCAM da oltre un anno: non si può chiudere l'inceneritore senza un adeguato piano industriale; non si possono fare scelte che azzerano il capitale sociale di un’azienda senza tener conto che i Comuni-soci dovranno ripianare le perdite; non si possono avviare nuovi investimenti (fabbrica dei materiali) senza soldi in cassa (la perdita del 2015 si aggira sui  4,5 milioni) e senza crediti bancari».

L'amministrazione comunale di Legnano interviene dopo l'annuncio, da parte del Comune di Busto delle dimissioni del presidente di Accam e respinge ogni riferimento a chi rimanda le responsabilità di tali dimissioni alla “constatata scarsa disponibilità di alcuni soci nello sviluppo del piano”. Con una lunga lettera che pubblichiamo di seguito, l'amministrazione Centinaio chiede «di smetterla con l’arroganza, l’incompetenza, la superficialità e la strumentalizzazione di vicende che sono serie e delicate». 

Qui la risposta del sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli  che invita a non essere polemici. Farioli: "Non è il momento delle polemiche".

Qui la richiesta del Movimento 5 Stelle che attraverso il deputato Cosimo Petraroli chiede l'accesso a bilanci e rendicontazione. 


«Apprendiamo dagli organi di informazione che il Presidente di ACCAM si sarebbe dimesso. Rileviamo altresì che tale notizia non è stata comunicata ai soci. Il Comune di Busto Arsizio però ne era perfettamente a conoscenza, tanto che il Sindaco Farioli si è precipitato a rilasciare dichiarazioni e a diramare (ci chiediamo a che titolo?) convocazioni del “Presidente, del Collegio dei revisori, della società di revisione e del presidente del Comitato di controllo analogo”.

Leggiamo altresì che, stando alle dichiarazioni della stampa, il Sindaco di Busto Arsizio – riapparso sulle vicende ACCAM dopo aver a lungo lasciato la scena ad una delle candidate alla sua successione – avrebbe scaricato le responsabilità delle dimissioni dell’ing. Cremona sulla “constatata scarsa disponibilità di alcuni soci nello sviluppo del piano”. 

Non siamo in grado di capire a quale piano si riferisca il Sindaco Farioli, visto che nessun piano industriale è mai stato presentato. Sappiamo invece che la verità è molto, molto lontana dagli scenari dipinti dal Sindaco di Busto. Siamo infatti convinti che le dimissioni del Presidente siano solo l’effetto della tardiva presa di coscienza della serietà e dell’importanza di varie questioni, in primis quelle da noi inutilmente poste sul tavolo di ACCAM da oltre un anno: 

1) non si può chiudere un impianto come quello di Borsano senza un adeguato piano industriale; 

2) non si può fare scelte che azzerano il capitale sociale di un’azienda senza tener conto che i Comuni-soci dovranno ripianare le perdite;

3) non si può avviare nuovi investimenti (fabbrica dei materiali) senza soldi in cassa (la perdita del 2015 si aggira sui  4,5 milioni) e senza crediti bancari. 

Si tratta di concetti semplici e basilari sui quali abbiamo in più occasioni e con varie forme sollecitato risposte dell’azienda. Ora, stando sempre alle dichiarazioni  giornalistiche, pare che gli stessi quesiti siano stati posti dai revisori dei conti e dalla società di revisione. 

Quando ponevamo noi queste domande le reazioni erano variegate: alcuni ci accusavano di essere succubi di dirigenti burocrati; altri, essendo troppo invaghiti di scenari avveniristici, non riuscivano proprio a capirci; altri ancora – fra cui il Presidente, persona dinamica ma poco avvezza alle cose e alle società pubbliche – ci guardavano con aria di superiorità, ritenendo che con un po’ di fantasia e con qualche forzatura privatistica, tutto si potesse risolvere; qualcuno – fra cui sicuramente l’assessora bustocca Reguzzoni – ci comprendeva invece benissimo, ma sceglieva di attaccarci, al fine di distogliere l’attenzione dai veri problemi e sperando che le questioni sacrosante da noi sollevate potessero ricevere pubblica risposta solo fra qualche mese e comunque dopo le elezioni di primavera.

Purtroppo per noi e per tutti costoro, i nodi stanno venendo al pettine subito, quando ancora mancano 3 mesi alle elezioni. E ora a sollevarli non siamo noi, ma organi dell’azienda il cui parere è difficilmente attaccabile o strumentalizzabile. Questa volta, oltretutto, è molto difficile dare la colpa a Legnano:  il 9 marzo scorso il nostro Consiglio Comunale ha infatti dato mandato di stipulare il contratto di servizio per il biennio 2016/17 togliendo ogni alibi a coloro che oggi volessero attribuire alla mancata stipula del contratto legnanese ogni responsabilità sul futuro della società (sino  ad oggi abbiamo comunque conferito i nostri rifiuti all’impianto, senza quindi penalizzare la società).  

Su ACCAM è dunque ora di smetterla con l’arroganza, l’incompetenza, la superficialità e la strumentalizzazione di vicende che sono serie e delicate.

Serve rispetto per tutti in primo luogo per coloro, come noi, che da troppo tempo hanno messo sul tavolo, inascoltati, le questioni vere sulle quali è venuto il momento di fornire risposte serie, adeguate, puntuali e corrette».

Amministrazione Comunale Legnano

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Marzo 2016
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