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Città Metropolitana: “Una corsia preferenziale per includere Busto e la Valle Olona”

La richiesta presentata dal sindaco Centinaio insieme al consigliere provinciale Fratus sarà sottoposta ai sindaci dell'Alto Minanese e quindi al Parlamento...

Quali saranno i confini della Città Metropolitana di Milano? Il disegno di legge sul riordino delle Città metropolitane e delle Province, approvato di recente dalla Camera, prevede tempi lunghi e regole poco definite per l'inclusione dei Comuni confinanti con le province nel nuovo ente.

Così, mercoledì 22 gennaio i sindaci dell'Alto Milanese si incontreranno a Legnano, nella sede della Provincia di via dei Mille, per approvare e firmare un appello al Parlamento e chiedere una “corsia preferenziale” per i comuni, contigui alla Provincia di Milano, che volessero da subito aderire alla Città, e di rendere obbligatoria l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano. 

I Sindaci del territorio intendono così far sentire la propria voce afffinchè l'Alto Milanese –  inteso in senso lato con l'inclusione di Busto, la Valle Olona, Saronno e forse Gallarate – resti un territorio attivo e non passivo all'interno della Città Metropolitana: 

«L’occasione offerta dalla riforma – scrive il consigliere provinciale delegato per l'Alto Milanese, Gianbattista Fratus – deve servire per una reale operazione di razionalizzazione del sistema delle autonomie locali, di riordino e di rilancio dei territori e di miglioramento degli strumenti di governo dei servizi di area vasta». 

I primi cittadini sono tutti concordi che le regole di funzionamento della città dovranno quindi evitare di essere “Milanocentriche”: «E' indispensabile – precisa Fratus – che lo Statuto della città e le scelte fondamentali della futura Città possano essere condivise da maggioranza ampie e qualificate. L’elezione diretta del Sindaco Metropolitano non può essere una opzione subordinata, ma deve essere garantita dalla legge come scelta ineludibile, per assicurare reali rappresentatività, partecipazione e democraticità dei futuri organismi di direzione della Città».

Ma questo non basa. «La nuova legge – scrive ancora il consigliere –  deve restituire unità ed integrità ad aree ingiustamente separate dagli attuali confini provinciali: ovvero il territorio dell’Alto Milanese, inserendo alcuni comuni del basso varesotto, che ne fanno esplicita richiesta, alla costituenda Città Metropolitana». I tempi e le modalità, stando al decreto legge così come è scritto, sono lunghi e sembrano però ostacolare questa inclusione: sarebbe sufficiente la mobilitazione di un comitato cittadino contrario a queste adesioni per "emerginare" il basso varesotto dalla città metropolitana. 

Per questo la Provincia ha invitato all’incontro di mercoledi – e quindi alla sottoscrizione dell’appello –  i Comuni che nei mesi passati hanno manifestato la volontà di far parte dell’area metropolitana, che sono i Comuni sono quelli di Busto Arsizio, Saronno, Limbiate e Caronno Pertusella. All’incontro è stato anche invitato il vicino Comune di Castellanza in rappresentanza dei Comuni della Valle Olona

Il documento predisposto in bozza dal Sindaco di Legnano, Alberto Centinaio e condiviso dal delegato provinciale per l’Alto Milanese, Gianbattista Fratus, chiede: una “corsia preferenziale” per i Comuni, contigui alla Provincia di Milano, che volessero da subito aderire alla Città; di incrementare le maggioranze qualificate previste per le modifiche statutarie; di rendere obbligatoria l’elezionedire ttadel Sindaco Metropolitano. 

Ricordiano che nel disegno legge attuale il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia omonima. «Sono peraltro previsti due distinti procedimenti per l’adesione o l’uscita di comuni dalla città metropolitana – si legge nel testo approvato dalla Camera –  uno, ordinario, per il passaggio di singoli comuni da una provincia limitrofa alla città metropolitana (o viceversa), ed un altro, speciale e temporalmente delimitato, per l’uscita di un gruppo qualificato di comuni (ossia un terzo dei comuni compresi nel territorio della città metropolitana, ovvero un numero di comuni, pari a 40 nel caso di Milano, che rappresentino un terzo della popolazione della provincia, comunque tra loro confinanti) dalla città metropolitana ed il mantenimento della provincia esistente». Per assurdo la legge consentirebbe di mantenere la Provincia di Milano con l'adesione di alcune città limitrofe; questa provincia potrebbe poi  prendere il nome della città più grande, ovvero Busto Arsizio. Entrambi i procedimenti si concludono con l’approvazione di una legge statale, ai sensi dell’articolo 133, primo comma, della costituzione. 

valeria arini

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Gennaio 2014
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