Cerro Maggiore contro la mercificazione della donna
Approvato il nuovo regolamento comunale sulle pubblicità - Stop a immagini lesive della dignità femminile...
Cerro Maggiore si impegna nella prevenzione alla violenza sulle donne. Approvato ieri (martedì 5 maggio), in consiglio comunale, il nuovo regolamento pubblicitario che vieta l'affissione di manifesti lesivi alla dignità femminile. «Un atto forte – ha dichiarato l'assessore alle politiche di genere Piera Landoni – una battaglia culturale che interviene non solo nell’emergenza, ma anche nell’opera di prevenzione e per costruire una cultura che si basi su relazioni rispettose delle diversità e delle libertà per entrambi i sessi».
Di seguito il comunicato integrale dell'ufficio stampa di Cerro Maggiore.
Cartelloni pubblicitari come quello raffigurato non si vedranno più sul territorio del Comune di Cerro Maggiore e Cantalupo. Ovvero tutte quelle pubblicità discriminatorie e lesive della dignità femminile.
Ieri sera infatti il Consiglio comunale ha approvato una modifica al regolamento sulle pubblicità e affissioni che inserisce nuove regole valide per tutte le affissioni sugli spazi dell’amministrazione, ma che varranno anche per tutte le pubblicità delle società ed enti partecipati del comune.
Saranno “bannati”, ad esempio dagli spazi comunali le immagini che rappresentano o incitano atti di violenza fisica o morale, le immagini volgari, indecenti, ripugnanti, devianti da quello che la comunità percepisce come “normale”, tali da ledere la sensibilità del pubblico, i messaggi discriminatori e/o degradanti che, anche attraverso l’uso di stereotipi, tendono a collocare le donne in ruoli sociali di subalternità e disparità, la mercificazione del corpo, attraverso rappresentazioni o riproduzioni della donna quale oggetto di possesso o sopraffazione sessuale, i pregiudizi culturali e gli stereotipi sociali fondati su discriminazione di genere.
Soddisfatta Piera Landoni, vicesindaco di Cerro Maggiore e responsabile istituzionale della Rete Antiviolenza Ticino-Olona, che dichiara «Sono particolarmente soddisfatta di questo obiettivo raggiunto, sia per il contenuto sia per il metodo. Questo provvedimento, infatti, è il risultato di un lavoro comune che realizza un altro degli obiettivi che i 51 comuni della rete antiviolenza Ticino Olona si sono dati nel momento in cui si è deciso che tutte le risorse, tutte le proposte sarebbero state messe in comune per infittire la rete territoriale di contrasto alla violenza contro le donne. Come già attuato dal Comune di Legnano che ha messo a disposizione una propria delibera di riferimento, tutti i comuni della rete procederanno alla modifica dei propri regolamenti per renderli ‘Women friendly’. Quello che abbiamo intrapreso è un atto forte, una battaglia culturale che interviene non solo nell’emergenza, ma anche nell’opera di prevenzione e per costruire una cultura che si basi su relazioni rispettose delle diversità e delle libertà per entrambi i sessi».
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