Atto sacrilego nella chiesa di San Martino
Ignoti hanno messo sotto sopra il tempio, rotto crocefissi e reliquie, e sono scappati con qualche spiccio e oggetti d'argento...
Vandalizzata la chiesetta di San Martino. Ignoti si sono introdotti nel cuore della notte, tra lunedì 16 e martedì 17 maggio, hanno messo sotto sopra il tempio, rotto crocefissi e reliquie, e sono scappati con qualche spiccio e oggetti d'argento.
Una terribile scoperta per don Marco Lodovici, che questa mattina ha aperto il luogo sacro trovando le ostie gettate a terra: «Sono rimasto sconvolto da questo fatto – ha detto il sacerdote – non avevo mai visto una scena del genere, un atto sacrilego. Potrebbe però non essere necessaria una cerimonia di riconsacrazione della chiesa ma una semplice funzione riparatoria. Ho già contattato il Vicario Episcopale, monsiglore Gianpaolo Citterio».
Secondo una prima ricostruzione i ladri hanno scavalcato la recinzione in mattoni che si affaccia su via Bellingera e hanno divelto l'inferriata in ferro spaccando i vetri della finestra dalla quale sono entrati. Una volta nella chiesa hanno rovistato negli armadi e nei cassetti della sacrestia sperando di trovare qualcosa di prezioso. Hanno spaccato il tabernacolo e gettato a terra le ostie, lasciando la pisside al suo posto. Vicino all'altare sono stati trovati diversi ornamenti e contenitori di reliquie spaccati. Con un crocifisso è stato aperto l'offertorio in legno per prendere le poche monete che vi erano all'interno.
Sgomento da parte dei fedeli e dei contradaioli che hanno raggiunto il cuore del quartiere sorpresi di quanto accaduto. «Sono convinto che il Palio non abbia nessuna relazione con questo gesto – ha dichiarato il capitano della Contrada, Antonio De Pascali – Mi auguro che la contrada si compatti ancor di più attorno a questo evento per trasformarlo in qualcosa di positivo: dovrà essere un' occasione affinhè la contrada al completo si muova per dare una mano ai fedeli e al don. Mi preoccupa la vicinanza al Palio e nonostante il poco tempo spero che la chiesa venga ripristinata in fretta».
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