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La Sequoia: onore ai Barello

I discorsi e la lettera inviata alla famiglia Barello in occasione dei 20 anni della RSD La Sequoia...

Di seguito i “racconti” letti dagli operatori per condividere il lavoro che viene fatto in Sequoia e la “lettera” inviata alla famiglia Barello, ospiti d’onore della festa, cui è stato omaggiato un orologio costruito e colorato dagli utenti, che simbolicamente segna il tempo passato-presente e… futuro. Sono stati ringraziati con un piccolo specchio con la cornice in cartapesta e un vaso di cotto colorato e decorato, frutto del lavoro artigianale degli utenti, soprattutto i volontari e i benefattori che sono assiduamente presenti affiancando gli operatori nella gestione della vita della casa e dei suoi abitanti. Sono stati poi ricordati coloro che ci hanno lasciato: dagli utenti alla prematura scomparsa lo scorso anno del Dr. Franco Silvola. Un ricordo anche per “nonno Bepi”: Giuseppe Traverso, volontario che ha abbellito il parco con le sue sculture in legno fatte utilizzando i tronchi degli alberi caduti o abbattuti per bonifica. 

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La Sequoia: 20 anni di attività - giugno 2015 4 di 11

1995 – 2015, La Sequoia ha 20 anni: Onore ai Barello

Oggi siamo riuniti per festeggiare questo compleanno.

Questa sarà la giornata del ringraziamento la giornata in cui ci fermeremo a pensare e a presentare coloro che hanno camminato insieme a noi, chi dall’inizio e chi è entrato durante il cammino ma non per questo, meno importante. Anni di vita che hanno visto passare diversi padroni di casa Ospedale, asl e dal 2007 la Fondazione don Gnocchi

Il primo ringraziamento va sicuramente ai nostri ragazzi che vi assicuro hanno lavorato alacremente per preparare questa giornata chi con più ansia chi con un po’ di agitazione chi proprio con la voglia di fare festa per avere l’occasione di vedere il giardino della casa invaso da amici sì perché questa è la loro casa e a volte la parola ospiti viene usata in modo improprio: loro sono gli abitanti della casa e noi siamo gli ospiti grazie veramente ragazzi per quello che avete fatto

Qui di fianco a me Cinzia Ceolin la coordinatrice gestionale del Centro Multiservizi a cui va il nostro secondo grazie. Grazie per essere presenza attiva ma in punta di piedi Grazie per la fiducia che hai dimostrato di avere in noi,residenza e centro diurno, fidandoti del nostro operato Grazie per aver continuato quanto ci era stato promesso dalla Fondazione il primo giorno quando Mons Bazzari e il Dr Anguissola ci avevano rassicurato che il cambiamento non avrebbe toccato l’anima della Sequoia, che la nostra identità e il nostro modo di essere sarebbero stati rispettati e che la nostra diversità sarebbe stata accolta come elemento positivo- A te chiedo due parole prima di dare inizio alla festa

Quando abbiamo iniziato questo cammino ci eravamo dati delle linee guida ben precise che dovevano rispettare il motivo per cui la sequoia era nata. La residenza doveva essere la soluzione per il dopo di noi, doveva essere la casa del futuro dei nostri ragazzi (e oggi concedetemi di chiamarli ragazzi anche se hanno qualche anno in più) doveva essere la famiglia collaterale a quella naturale d’origine. Tanti operatori sono passati, qualche utente è cambiato ma la sequoia ha continuato a rispettare l’obiettivo proposto. Per chi non la conosce permetteci di fare una piccola storia non fatta di date ma di ricordi.

La sequoia non è sola Oltre agli amici e ai benefattori, la rete di sostegno e di collaborazione è arricchita dalla presenza dei familiari dei nostri ragazzi Va riconosciuta questa presenza come fluida ma costante La sequoia ringrazia perché sa di poter contare su di voi La sequoia ringrazia per la fiducia che dimostrate di avere nel suo operato e nei suoi operatori La sequoia sa che i vostri rappresentanti erano sempre presenti nei momenti difficili o di preoccupazione dove abbiamo lavorato insieme o a volte, da soli i parenti per salvaguardare alcuni principi basilari per la residenza dei vostri cari.

Penso di non sbagliare se dico che a capo di questo piccolo esercito ci stava e ci sta Il Dr Barello. Caro dott Barello e cara Prof Salerio, oggi è anche il giorno per un ringraziamento particolare rivolto a voi come persone e al vostro operato

In una predica Don Giuseppe Prina aveva fatto sua una vostra domanda “….perchè proprio a me?….” La risposta che aveva dato pensiamo sia la più giusta “…perché se non fosse nato Franco, Legnano non avrebbe avuto questa attenzione all’handicap … perchè se Franco non avesse avuto due genitori come voi che si sono presi da subito l’incarico di pensare al futuro, anche altri ragazzi come Franco non avrebbero avuto servizi e strutture come queste.

E da lì, avete trascinato in questa avventura non solo le famiglie toccate come la vostra dal problema ma anche l’intera cittadinanza, sensibilizzando aziende storiche, scuole e tutti coloro che potevano dare una mano.

La storia la conosciamo, la storia dell’attenzione all’handicap a Legnano ha un solo nome. BARELLO la parola GRAZIE è termine esiguo di fronte alla grandezza del vostro operato invito i presenti a guardarsi intorno: tutto quello che vedete all’interno di questo parco dal 1975 in poi è frutto dell’opera del Dr Barello che insieme al suo esercito di famiglie hanno creato il presente ma anche il futuro dei propri figli oggi festeggiamo i 20 anni della Sequoia ma ricordiamo che ancora 20 anni prima nasceva il Centro socio educativo oggi CDD: e tutto questo grazie a voi e alla vostra ANFFAS il passato è glorioso, il presente avanza in buone mani, il futuro è accompagnato dalla nuova associazione che si onora della vostra presenza.

VOI siete il ponte tra il passato e il futuro

ONORE ai Barello!


Buon giorno noi siamo, Gianfranco residente alla Sequoia e ultimo arrivato in residenza, Laura Operatrice Socio Sanitaria e Sonia educatrice, ultimi operatori arrivati in Sequoia.

La storia di questa casa è iniziata quando noi eravamo piccole e tu eri un ragazzino, e non avevamo assolutamente idea di quanto sarebbe diventata importante nella nostra vita.

Ci hanno detto che questa è stata la casa delle suore che fino al 1971 facevano le infermiere nel sanatorio, 

ci hanno detto che, dopo la chiusura del sanatorio questo posto è stato gestito da un ente che si chiamava ILA, formato da grandi personaggi e industriali del legnanese e che avevano stabilito con statuto che questo parco e questo posto fosse destinato ai disabili e alle attività socio sanitarie e socio assistenziali a loro dedicate

ci hanno detto che il primo a pensarla come casa per il futuro di ragazzi disabili è stato il Dr Barello che era presidente dell’anffas e coordinatore del centro socio educativo e insieme a sua moglie, hanno mosso addirittura l’esercito per ripulire la casa delle suore dai rovi che l’avevano coperta, oltre agli operai della TOSI e agli studenti di Legnano che l’avevano aiutato anche ad aprire il centro socio educativo, 

ci hanno detto che il Comune aveva fortemente voluto diventare proprietario del parco e di quello che ci stava dentro, proprio perché grande era stato il coinvolgimento dei legnanesi, ci hanno detto che era nata come casa famiglia e si chiamava Castoro: pensa che da lì è nata la castoro sport e addirittura un complessino musicale che si chiamavano i castorini, 

ci hanno detto che alla sua ristrutturazione e crescita ci hanno pensato in tanti: l’ospedale, l’asl ed ora la Fondazione Don Gnocchi

ci hanno detto che le persone, responsabili e operatori, che si sono occupati della sua apertura sono rimaste indelebili nel cuore e nel pensiero di chi oggi è ancora presente lasciando segni tangibili dall’assunzione degli operatori, all’inserimento degli Utenti al cambio del nome in sequoia come oggi si chiama

ci hanno detto che si chiama sequoia perché nel parco in quel momento c’era l’unica sequoia della zona che è stata abbattuta perché in cattivo stato

ci hanno detto …. .ancora tante cose che insieme hanno fatto la sua storia in questi 20 anni.

A noi che siamo qui, e che ci resteremo ancora, e a quelli che verranno, rimane il compito di tramandarla questa storia, di non perderne le tracce e di continuare a portare avanti questa eredità, al passo coi tempi, ma sempre con l’obiettivo di migliorare.

Ecco perché oggi, con assunzione di responsabilità per quanto ci è stato consegnato, vogliamo ringraziare e presentarvi coloro che hanno contribuito a far crescere la sequoia ma anche coloro che accompagneranno la sequoia nel suo cammino futuro.

Gianfranco, Laura e Sonia

Redazione
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Pubblicato il 29 Giugno 2015
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